Il Futurismo italiano è il movimento avanguardista
del '900 che per eccellenza costruisce e coltiva il mito della
velocità, identificandola come essenza della modernità,
proiezione del futuro, la velocità della corsa e del
movimento, umano o meccanico, dell'automobile, dell'aereo,
del tram, della bicicletta, della motocicletta, del treno,
della nave, la velocità dei trasporti e dei trasferimenti
che determina una nuova nozione spazio-temporale in grado di alterare
il concetto e la percezione delle distanze e la coscienza
degli eventi: grazie alla velocità di percorrenza dello spazio, il mondo diventa più
piccolo, prodromo di quel concetto di globalizzazione che
oggi annulla lontananze e confini, rendendo a tutti accessibile
tutto.
Scrive Marinetti: "Se pregare vuol dire comunicare con
la divinità, correre a grande velocità è
una preghiera" (Tommaso Marinetti "La nuova religione-morale
della velocità", 1916), sintetizzando così,
efficacemente, il concetto quasi religioso di un imperativo
estetico-morale che diviene forma, stile, arte.
Con il rifiuto di un'idea di arte destinata ad un'elite di
addetti ai lavori, di arte statica collocata nei musei e nelle
gallerie, di inerzia culturale legata a valori stabiliti in
passato, il Futurismo vede nella velocità la possibilità
di promuovere un'arte attuale aperta a tutti, al passo con
l'evolversi della vita sociale e culturale delle metropoli
e delle masse operaie, dinamicamente in sintonia con i progressi
della tecnica e della scienza, ai quali si deve linnovazione
tecnologica più sconvolgente di questo inizio secolo,
l'automobile, strumento di trasformazione della vita e della
sensibilità dell'uomo moderno.
Il Futurismo dà l'avvio a studi sul movimento legati
anche allo sviluppo della cinematografia, alla ricerca di
uno linguaggio formale che sia in grado di rappresentarne
le dinamiche, frantumando la forma volumetrica attraverso
la scomposizione della luce e del colore, con chiare relazioni
con il Cubismo.
Queste istanze
troveranno lo stile ottimale alla loro espressione nel Divisionismo,
altro movimento essenzialmente italiano, passando per il segno
che diviene mosso, elastico, fluido, tracciato da pennellate
veloci, ed il colore, steso a tocchi liberamente accostati,
a macchie, a strisce, con effetti pulviscolari che immettono
le forme nell'atmosfera: i colori si allungano e si sfumano,
le linee si stirano e si deformano, lo spazio in cui si colloca
lazione viene coinvolto e dinamizzato dal movimento
rotatorio della forma, divenendo componente attivo dellinsieme.
Racchiusa nella tensione della linea-forza dinamica,
arcuata in piatte curve elastiche, tese e dinamiche sotto
la spinta di una forza interna nervosa e vibrante come la
corda di uno strumento, la scultura futurista deforma plasticamente
la figura per effetto del movimento, conferendole caratteristiche
aerodinamiche antinaturalistiche, alterando i suoi connotati
formali, facendo del dinamismo il tema centrale dell'opera.
L'automobile è la nuova icona della modernità,
il viaggio in automobile permette una nuova percezione del
paesaggio molto diversa da quella che si ha andando a piedi,
fa vedere una realtà fluida che scorre veloce, nella
quale sono insiti i caratteri del dinamismo e della simultaneità,
in un flusso costante di sensazioni e di esperienze accompagnate
da un esaltante senso di potenza.
Boccioni e Carrà dipingono molti veicoli a motore,
Giacomo Balla esegue più di cento opere che hanno come
soggetto l'automobile, dove la corsa è rappresentata
dalle ruote sdoppiate, da tracciati a spirale che danno l'idea
della progressione del moto, in una convulsa fuga di linee
in rotazione che deformano l'immagine in movimento e la proiettano
nello spazio al quale viene assimilata.
Da quasi un secolo l'automobile è l'icona più
potente della modernità, uno degli elementi fondamentali
che hanno inciso sul cambiamento dei costumi, dello stile
di vita, dei rapporti e dei comportamenti umani, dell'urbanistica
cittadina, delle tipologie architettoniche....... tutt'oggi
simbolo di veloce passaggio verso un futuro sempre più
avanzato, verso una tecnologia sempre più perfetta,
per affascinare per altri cento anni limmaginario collettivo
mondiale, costituendo il modello chiave per leggere le trasformazioni
dell'era moderna.
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