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Il Modernismo portoghese
di Vilma Torselli
pubblicato il 22/03/2007 |
"Per arte portoghese si
deve intendere un'arte del Portogallo, che non abbia nulla di
portoghese, per non imitare neppure ciò che è
straniero. Essere portoghese, nel senso decente della parola,
significa essere europeo senza la cattiva educazione della nazionalità.
Arte portoghese sarà quella in cui l'Europa, intendendo
per Europa principalmente la Grecia antica e l'intero universo,
si specchi e si riconosca senza ricordarsi dello specchio. Solo
due nazioni - la Grecia passata e il Portogallo futuro - hanno
ricevuto dagli dèi la concessione di essere non solo
se stesse, ma anche tutte le altre. Richiamo la sua attenzione
sul fatto - più importante che geografico - che Lisbona
e Atene sono quasi alla stessa latitudine". (Fernando Pessoa,
da un'intervista su "Revista portuguesa", di Vítor
Falcão) |
Con significative affinità con il Modernismo
catalano, seppure sia stato quest'ultimo più decisivo
per gli sviluppi di un'arte nazionale spagnola di quanto lo
sia stato quello portoghese per la sua nazione, il Modernismo
portoghese è un movimento del '900 che coinvolge profondamente
sia la letteratura che le arti visive e che si struttura in
reazione al conservatorismo della tradizione, come si conviene
ai movimenti avanguardisti, di cui il termine "modernisti"
è sinonimo, di ogni parte d'Europa: vate del movimento
è il letterato Fernando Pessoa, personalità molto
influente per la formazione del Modernismo, di cui è
il vero iniziatore, presenza imprescindibile ed immanente della
cultura portoghese del secolo scorso.
Gli anni compresi tra il 1910 ed il 1918 rappresentano il periodo
della rottura violenta con il passato ad opera di giovani artisti
entusiasti ed assetati di novità, come Amadeo De Souza-Cardoso,
amico di Modigliani, Christiano Cruz, Eduardo Viana, José
de Almada Negreiros, giovani di talento aperti all'Europa e
sensibili al messaggio futurista che dall'Italia si sta diffondendo
in tutto il vecchio continente.
Sull'onda di un rinnovato internazionalismo, é di questo
periodo l'inizio della partecipazione del Portogallo alle Biennali
d'Arte Moderna ed alle varie Esposizioni internazionali.
L'azione dirompente di questi artisti "maledetti"
in lotta con il mondo, prepara il terreno alla successiva, definitiva
affermazione del movimento, che si consolida negli anni '30
con le opere di Diogo de Macedo, Francisco Franco e Ernesto
Do Canto da Maya, Antonio Soarese e Abel Manta: il fervore creativo
di questa corrente proseguirà oltre la metà del
secolo, con le opere di Mario Eloye, Sarah Afonso, Carlos Botelho,
Dominiguez Alvarez, e nel lavoro di cinque artisti che qualcuno
ha definito "di frontiera", Amado de Souza, Almada
Negreiros, Vieira da Silva, Joaquim Rodrigo e Paula Rego (vedi
questa pagina), a testimoniare l'aspirazione della cultura portoghese
ad uscire dalle secche di un passato ripiegato sui trascorsi
splendori coloniali per inserirsi nell'Europa e confrontarsi
con il mondo.
Se il Modernismo appare sostanzialmente legato ai movimenti
europei, specialmente a quelli francesi, in epoca più
recente, a partire dagli anni '70, il Portogallo ha elaborato
un linguaggio artistico più autonomo in concomitanza
con il clima di euforia instauratosi con la fine della dittatura
di Salazar e dell'isolamento intellettuale della nazione, dopo
la Rivoluzione dei Garofani del 1974.
Simbolo di una riconquistata libertà politica e culturale,
una celebre mostra del 1977, "Alternativa Zero",
esposizione aperta organizzata presso la Galeria Nacional
de Arte de Belém da Ernesto de Sousa con la partecipazione
di 46 artisti (fra cui Helena Almeida, Fernando Calhau, Julião
Sarmento, Leonel Moura, Graça Pereira Coutinho, Alberto
Carneiro e Albuquerque Mendes), rivela un impensato orizzonte
estetico da cui simbolicamente "partire da zero",
utilizzando i nuovi linguaggi dell'arte moderna, l'happening,
le performances, la video-art, la mail-art, la body art ed
inscenando in questa occasione, che rimane storica per l'arte
visiva portoghese, ecclettiche rappresentazioni finalmente
in dialogo con il resto del mondo, per una cultura inserita
nella vita ed in grado di rappresentare un significativo punto
di partenza per l'affermazione sia della specificità
della cultura portoghese che della sua internazionalità.
Tuttavia, ancora oggi l'arte moderna portoghese è pressoché sconosciuta in ambito internazionale, immeritatamente relegata ad un fenomeno di nicchia poco attrattivo per i grandi circuiti mondiali, guidati da interessi spiccatamente commerciali poco interessati alla modesta economia locale.
* articolo aggiornato il 22/05/2012
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