Tra i movimenti che precedettero la nascita dell'arte
moderna, storicamente collocata al 1905, uno dei più
importanti è il Simbolismo, nato in Francia nel 1880,
che interessò sia il campo letterario che quello delle
arti visive.
In entrambi i casi, la poetica assume gli stessi caratteri e
si concretizza in un atteggiamento polemico nei confronti del
Positivismo, del Razionalismo e, in pittura, dell'Impressionismo,
tutti caratterizzati da una concezione sostanzialmente realistica
del mondo che ci circonda, definito nella sua oggettività
fenomenologica scientificamente indagabile.
Inoltre, contro la capacità analitica dell'Impressionismo,
il Simbolismo esalta la capacità di sintesi (fu detto
anche Sintetismo), la capacità di racchiudere in un messaggio
conciso e talvolta criptico, simbolico, appunto, il contenuto
dell'opera d'arte.
Per l'artista simbolista non c'è possibilità di
indagare la realtà e la natura, che rappresentano per
l'uomo un mistero svelabile solo dall'intuizione, alla quale
spetta il compito di decifrare i simboli in esse contenuti.
Quindi l'artista deve abbandonare qualsiasi espressione logica
e razionale e privilegiare la metafora, l'allegoria, gli accostamenti
alogici ed insoliti, i simboli: è facile rintracciare
in questo movimento i prodromi di quelle che saranno le più
importanti correnti avanguardiste del secolo seguente, l'Espressionismo,
il Surrealismo, la corrente metafisica, fino a giungere alla
più recente pittura segnica.
Il Simbolismo, per la sua caratteristica di antinaturalismo,
si orienta verso la ricerca di una realtà più
profonda di quella apparente, una realtà interiore
e soggettiva che non si può descrivere, come quella
esteriore raffigurata dagli impressionisti, ma si può
solo evocare in una rappresentazione simbolica, l'unica in
grado di sondare aspetti complessi ed occulti dell'animo umano,
la solitudine, la sofferenza, la paura di vivere e di morire:
con una leggera esasperazione, Munch, Ensor e Van Gogh si
possono definire simbolisti, oltre che precursori dell'Espressionismo storico.
La prima mostra simbolista fu organizzata da Gauguin, anch'egli
antesignano dell'Espressionismo, nel 1889-1890 in occasione
dell'Esposizione Universale di Parigi, dopo di che il movimento
simbolista coinvolse molti artisti di grande talento: in scultura
Auguste Rodin, in pittura Pierre Puvis de Chavannes e Gustave
Moreau, che facevano uso di una tavolozza cromatica vivace
e brillante e linee mosse chiaramente espressioniste, in rappresentazioni
fortemente emotive, oniriche, pre-surrealiste, talvolta macabre.
Grande simbolista fu Odilon Redon (1840 - 1916), che attraverso
la sua opera insegue i propri fantasmi onirici, cercando l'unione
tra mondo diurno e notturno, portando il sogno in primo piano.
La sua pittura, visionaria e sognante, evocativa di incubi
ed immagini interiori inconscie, viene paragonata agli scritti
di Mallarmè, Baudelaire, Huysmans, mentre Gustave Moreau
(1826-1898) attingendo al repertorio mitologico greco-romano,
mette in scena inquietanti metafore dell'anima e dei suoi
aspetti più oscuri, in un simbolismo complesso di grande
carica emotiva.
E' evidente come l'arte moderna sia il risultato di molti
movimenti, più o meno importanti, più o meno
estesi, più o meno duraturi, contenenti in varia misura
significative anticipazioni, a conferma della continuità,
attraverso il tempo, di ogni fenomeno che coinvolge l'uomo
e la sua opera.
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