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La Bauhaus
di Vilma Torselli
aggiornamento del 14/02/2019
La scuola di Weimar e la sintesi di tutti i linguaggi visuali, attraverso l'unificazione di tutte le discipline sia tecniche che artistiche, sulla base di una rigorosa razionalità.

Fondata a Weimer da Walter Gropius nel 1919, la Staatliches Bauhaus, letteralmente “casa del costruire”, celebra in questo 2019 i 100 anni dalla sua nascita.
Scuola di arti e mestieri derivata dalla Deutscher Werkbund, associazione di architetti interessati a sperimentazioni urbanistiche e progettuali organicamente inserite nel contesto sociale ed economico, alla quale nel 1911 aveva aderito lo stesso Gropius, la Bauhaus rappresenta ancora oggi per la Germania un simbolo di rinascita e crescita culturale non ancora uguagliato. E' per questo che il Parlamento tedesco e tre diverse istituzioni indissolubilmente legate alla scuola di Weimar, la Fondazione Bauhaus di Dessau, la Klassik Stiftung di Weimar e l’Archivio Bauhaus /Museo dell design di Berlino hanno voluto celebrare l'anniversario con varie iniziative, mostre, installazioni, retrospettive, convegni, spettacoli musicali.

"Nel 1926 si inaugura la nuova sede del Bauhaus. A Dessau tutti i ponti con l'edilizia del passato vengono drasticamente eliminati. In particolare il nuovo edificio cancella ogni idea di tipologia edilizia, di continuità strutturale, di morfologia urbana, di cornice prospettica, di stile storico e infine di cattedrale, intesa come carica simbolica e comunicativa attribuita all'architettura. Un'eliminazione dolorosa, se si pensa che l'immagine di una cattedrale realizzata da Feininger era presente nel primo programma della scuola redatto dal neo direttore nel 1919. Walter Gropius vi sosteneva tra l'altro che "la nuova attività edilizia del futuro... si innalzerà verso il cielo come un simbolo cristallino di una nuova fede che sta sorgendo." (Antonino Saggio, "Nuova soggettività")

Pur partendo, quindi, dalla disciplina architettonica (nella quale l'insegnamento, in chiave funzionalista, si deve soprattutto a Walter Gropius e Mies Van der Rohe), la Bauhaus accoglie ben presto tutte le attività visuali, ponendosi lo scopo di unificarne i linguaggi sopprimendo rigide suddivisioni categoriche tra architettura, scultura, pittura, artigianato artistico (da cui sarebbe derivato il moderno design) e promuovendo le capacità di osservazione ed interpretazione della realtà, contro la sua passiva riproduzione.
E' diretta la relazione con William Morris (1834-1896), antesignano del design inglese, fondatore della Arts and Craft Exhibition Society, più nota come movimento "Art & Craft" che, passando attraverso la rivisitazione del modello gotico e della collegialità del lavoro manuale e creativo, dà l'avvio ad uno stile che permea in modo trasversale le arti nobili, le arti applicate e l'artigianato artistico e che si chiamerà Art Nouveau in Francia, Secessione in Austria, Jugendstil in Germania, Liberty in Italia, Modernismo in Spagna.

Essendo il filo conduttore dell'attività della Bauhaus la sintesi dei linguaggi, l'unificazione di tutte le discipline sia tecniche che artistiche sulla base di una rigorosa razionalità, i membri della scuola lavoravano in equipe, sul modello della bottega rinascimentale, alla creazione di prodotti funzionali, standardizzati, moderni, ad impronta essenzialmente geometrica, in grado di essere compresi ed utilizzati dalla gente comune ed inseriti nella vita quotidiana, connessi alla moderna realtà tecnologica ed industriale.

Gropius invita ed ospita molti artisti di valore, appartenenti alle più svariate discipline, a far parte del corpo docente della Bauhaus, Vassilij Kandinsky e Paul Klee, che vi rimarranno a lungo, mutando in parte il loro stesso linguaggio pittorico, Piet Mondrian, fondatore di "De Stijl", Max Bill, pittore dell'astrattismo geometrico, Oskar Schlemmer, pittore, scultore e scenografo, Moholy-Nagy, scultore, Lyonel Feininger, incisore e illustratore, e molti altri spiriti liberi che contribuiranno a diffondere nel mondo, compresa l'America del nord, il messaggio della Bauhaus dando origine all'architettura moderna ed all'astrattismo pittorico.

Nonostante le premesse e le intenzioni sociali, la Bauhaus non riuscì a divenire un movimento popolare nè riuscì a cambiare il mondo, come tristemente conclude Paul Klee quando, nel 1924, dichiara: "Non abbiamo l'appoggio della gente. Ma ci stiamo cercando un popolo. È proprio così che abbiamo cominciato, laggiù al Bauhaus. Abbiamo cominciato con una comunità a cui abbiamo dato tutto quello che avevamo. Non possiamo fare di più".

La scuola viene chiusa nel 1933 dal governo totalitario nazista, che ravvisa un pericolo nella libertarietà del suo insegnamento, senza tuttavia riuscire a vanificare il significato dell'avventura di Walter Gropius, che avrà nel tempo seguente determinante influenza sullo sviluppo dell'arte e dell'architettura moderne.

Oltre 500 gli eventi che coinvolgono 11 differenti nazioni nel mondo in occasione del centenario dalla fondazione della Bauhaus.

E' in corso una mostra itinerante internazionale ‘Bauhaus imaginista’ in collaborazione con il Goethe Institut e la House of World Cultures, che toccherà le città di cinque continenti, tra cui Rabat, Kyoto, New York, Mosca e San Paolo, portando in giro per il mondo un progetto comune di rivalutazione dell’arte, scoperta di talenti, coinvolgimento delle culture di vari paesi, che si concluderà nel 2019 quando la mostra tornerà in Germania tirando le somme di questo lungo dialogo interculturale.

A BERLINO sono in programma due iniziative: l’ampliamento dell’Archivio costruito nel 1979 con l’aggiunta di una nuova struttura e l’organizzazione del festival che celebrerà il centenario della Bauhaus con spettacoli musicali e culturali, nonché performance ispirate ad alcuni dei principali esponenti del movimento Bauhaus come Lászl? Moholy-Nagy e Oskar Schlemmer. Il festival internazionale all’Akademie der Künste nell’Hansaviertel, '100 Jahre Bauhaus' (16-23 gennaio), direttrice artistica Bettina Wagner-Bergelt, si apre con il concerto d’inaugurazione Bau.Haus.Klang, a seguire una settimana di workshop, installazioni, proiezioni, performance.
Il Bauhaus Archiv – Museum für Gestaltung, chiuso per interventi di manutenzione, ospita uno spazio temporaneo allestito al piano terreno nella Haus Hardenberg, edificio monumentale che prende il nome dalla via su cui si affaccia, nel quartiere di Charlottenburg.

A WEIMAR il 6 aprile si inaugura il nuovo Bauhaus Museum progettato da Heike Hanada, un cubo di vetro di cinque piani su una base di cemento ad un angolo di Weimarhallenpark.

A DESSAU in agenda tre importanti appuntamenti:
School FUNDAMENTAL
(20-24 marzo), un esperimento educativo nel "Parlamento delle scuole", a confronto 15 iniziative internazionali di pedagogia del design alternativo per sperimentare cosa potrebbe essere una scuola sul modello Bauhaus oggi.
Architecture RADICAL (31 maggio - 2 giugno),  100 studenti di tutte le discipline del design sono invitati a confrontarsi con dieci rinomati architetti in workshop, conferenze, discussioni in un'atmosfera utopistica e visionaria sulla questione della radicalità dell'architettura e del design nel loro contesto temporale e sociale, dalla Bauhaus fino ad oggi
Stage TOTAL (11 - 15 settembre), le "Danze Bauhaus" 100 ore per immergersi nell'allestimento sperimentale Bauhaus Stage, nell'edificio della Bauhaus, nelle case dei maestri e nel teatro di Anhaltisches i visitatori sperimenteranno un festival di movimento, spettacolare e divertente.
L’8 settembre 2019 verrà inaugurato il Bauhaus Museum di Dessau che accoglierà buona parte della collezione dell’omonima fondazione, progettista è González Hinz Zabalalo dello studio catalano Addenda Architects vincitore di un concorso internazionale: prima esposizione, Testing Ground Bauhaus. The Collection.

A GERA, in Turingia, al Henry-van-de-Velde-Museum (Haus Schulenburg): le mostre “Successor of the Bauhaus, two generations of artists in East Germany” (dal 17 agosto) e “Thilo Schoder, pupil and friend Henry van de Velde’s" (dal 14 ottobre), esposti i lavori di molti artisti che hanno operato ed insegnato nella tradizione della Bauhaus dagli anni '50 fino ad oggi .

L’iniziativa più curiosa è probabilmente quella di utilizzare un autobus appositamente progettato dall’architetto Van Bo Le-Mentzel su incarico del collettivo di design SAVVY Contemporary nell’ambito del progetto “Spinning Triangles”, un veicolo che viaggerà per tutto il 2019 toccando quattro città scelte per riflettere criticamente sull’eurocentrismo alla base della scuola originaria, nel segno dell’inclusione di tutte le culture del mondo: Dessau, Berlino, Congo-Kinshasa e Hong-Kong.

* articolo aggiornato il 14/02/2019


link:
Archivio della Bauhaus
Quarant'anni dalla morte di Walter Gropius
L'ultimo tassello di Mondrian

Icone del '900: la Wassilij Chair di Marcel Breuer

DE ARCHITECTURA
di Pietro Pagliardini


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