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In Arte Libertas
di Vilma Torselli
pubblicato il 22/03/2007 |
Movimento italiano secessionista
a tendenza simbolista teso alla riaffermazione della pittura
dal vero, con tematiche che ruotano attorno al paesaggio. |
L'Associazione In Arte Libertas
viene fondata nel 1886 da (Giovanni) Nino Costa (1826-1903)
, pittore romano con straordinarie doti di organizzatore e
animatore, che passò dall'Accademia di Belle Arti alla
lotta garibaldina e che finì per stabilirsi a Firenze,
dove ebbe rapporti con i Macchiaioli: con lui collaborano
alla fondazione del movimento altri artisti quali Adolfo de
Carolis, che illustrerà varie opere di D'Annunzio,
Alessandro Morani, Onorato Carlandi, oltre ad alcuni artisti
stranieri.
Il movimento, che ha connotazioni secessioniste di stampo
antiaccademico in polemica con l'arte ufficiale, sensibile
ai valori anche sociali dellattività artistica,
anticipando in questi atteggiamenti le avanguardie del '900,
promuove una pittura sostanzialmente verista: contro la pittura
da cavalletto e da studio, In Arte Libertas ristabilisce
l'importanza della pittura dal vero, a contatto diretto con
il soggetto da rappresentare.
Ed il soggetto si identifica quasi sempre nella natura ed
in tematiche che ruotano attorno al paesaggio, caricato di
significati simbolici nella linea di quella ricerca del metafisico
che caratterizza una contemporanea corrente francese facente
capo soprattutto a Gauguin e all'Ecole de Pont d'Aven (negli
ultimi anni di attività Costa giunse ad un marcato
simbolismo di tipo preraffaellita).
Gli artisti di In Arte Libertas si riuniscono
a Roma al Caffè Greco, ritrovo storico di intellettuali
modernisti, ambiente ricco di fermenti culturali frequentato
anche da Gabriele D'Annunzio: proprio tra quegli artisti,
e proprio per la loro tendenza simbolista, il vate cerca chi
possa realizzare le illustrazioni dell'editio picta di "Isaotta
Guttadauro", che verrà pubblicata nel 1887 grazie
soprattutto al contributo di Alessandro Morani in collaborazione
con sette altri artisti fra i quali Carlandi e Sartorio, ma
l'iniziativa editoriale non otterrà grande successo
di pubblico, nonostante la novità della formula grafica. |
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Grazie all'intraprendenza di Costa, In Arte Libertas
organizza eposizioni di respiro internazionale (di notevole
importanza quella tenutasi a Londra nel 1888) permettendo
ad un vasto pubblico di ammirare per la prima volta opere
di artisti quali Corot, Jones, il preraffaellita Rossetti, Böcklin, il più romantico dei simbolisti. |
Tuttavia,
ai primi del '900, nel 1904, il sodalizio si scioglie e molti
pittori del gruppo confluiscono in una società denominata
"XXV della Campagna Romana", sempre derivata dagli insegnamenti
di Costa, i cui aderenti, tutti designati con soprannomi del
mondo animale (il pechinese, il gallinaccio ecc.) ogni domenica
mattina partono dalla zona della stazione Termini di Roma
e si recano in qualche punto dell'agro romano per dipingere
il paesaggio, non disdegnando di unire all'attività
pittorica buone mangiate nelle locali osterie.
Pur circondandosi di una fama simpaticamente folcloristica,
questo gruppo di validi artisti, di cui i maggiori esponenti
furono Enrico Coleman, Onorato Carlandi, Giulio Aristide Sartorio,
Giuseppe Raggio, Filiberto Petiti, Duilio Cambellotti, ha
dato vita ad una vasta e pregevole produzione di genere paesaggistico,
determinante per la nascita e l'affermazione del paesaggio
nella pittura moderna. |
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