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Tiepolo a Wurzburg
di Alessandro Tempi
pubblicato il 19/04/2014 |
Il trionfo del Rococò in un’immensa opera pittorica di estrema difficoltà e di eccezionale valore, considerata ad oggi uno dei maggiori raggiungimenti dell’arte del suo autore. |
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Wurzburg, Scalone d'onore |
E’ il 1750. Da poco più di un anno Karl Philipp von Greiffenklau, succedendo a suo zio, è diventato principe vescovo di Wurzburg, in Franconia. Cultore delle scienze e delle arti, richiama l’architetto Johann Balthasar Neumann - già allontanato anni prima dallo zio - e gli affida la direzione di tutte le costruzioni della diocesi, fra cui la residenza del vescovo, spettando al quale anche il titolo di principe elettore, essa deve appunto saper fastosamente esprimere tutta la potenza di questa carica.
E così la costruzione della residenza, che aveva a suo tempo richiamato artisti di levatura come il ferronnier Johan George Oegg, di cui si ricorda il progetto per la cancellata del Castello del Belvedere di Vienna, l’affrescatore Johannes Zick e lo stuccatore italiano Antonio Giuseppe Bossi, vede ora l’arrivo del più fantasioso e celebrato specialista di affreschi decorativi del Settecento: Giovan Battista Tiepolo. All’apice della sua carriera, egli cede finalmente alle offerte del committente bavarese ed arriverà a Wurzburg nel dicembre di quell’anno accompagnato dai figli Giandomenico e Lorenzo. La decisione di Tiepolo è determinata senza dubbio dal compenso da capogiro negoziato per tramite di un banchiere tedesco, ma anche dalla bellezza e dall’originalità dell’edificio, considerato il capolavoro di Neumann. La prima ad essere affrescata sarà la Sala dell’Imperatore, per la quale Tiepolo esegue l’imponente scena del matrimonio fra Federico Barbarossa e Beatrice di Borgogna. Ma una volta terminato, lo aspetta un’altra impresa. Neumann ha infatti costruito per la residenza uno spettacolare scalone d’onore coperto da un’innovativa volta autoportante, - vale a dire senza colonne di sostegno - la cui superficie raggiunge i 670 metri quadrati, sulla quale il maestro veneziano eseguirà un’immensa opera pittorica di estrema difficoltà e di eccezionale valore, considerata ad oggi uno dei maggiori raggiungimenti dell’arte del suo autore.
Gli affreschi di Wurzburg sono il trionfo del Rococò più libero e sereno; per quelli sulla volta dello scalone, in cui si celebra la gloria del committente, Tiepolo prevede uno spettatore in movimento lungo i gradini, le rampe e i pianerottoli, realizzando una composizione dinamica che qualsiasi fotografia, fatalmente statica, non riuscirebbe mai a produrre. La volta è concepita come un unica scena con i punti di vista che gradualmente cambiano mentre si sale sullo scalone. L'integrazione delle figure dipinte con gli stucchi già realizzati da Bossi è perfetta. Al centro vi è raffigurata l'esaltazione del principe che, nelle sembianze di Apollo - il dio delle arti - circondato dagli Dei dell'Olimpo, porta la luce ai quattro angoli della terra.
I Tiepolo sarebbero rimasti a Wurzburg per tre anni interi. Questa lunga permanenza fu motivata da ragioni di clima, che permettevano l’esecuzione di affreschi solo durante la stagione più calda e meno umida; nei mesi invernali, infatti, Tiepolo avrebbe dipinto al cavalletto, realizzando fra l’altro due pale d’altare per la cappella di corte. |
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Wurzburg, Scalone d'onore, soffitto a volta |
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