Berlino, 1910. È l’ anno in cui prende avvio la Neue Sezession, che raggruppava 27 artisti rifiutati alla selezione della XX Berliner Sezession. La Secessione berlinese era stata fondata molti anni prima da artisti come Max Liebermann e Lovis Corinth che rappresentavano agli occhi del pubblico benpensante la cosiddetta Rinnsteinkunst (letteralmente: arte delle fogne), che si contrapponeva all’arte nazionale, i cui principali esponenti erano Anton von Werner e Adolf von Menzel, pittori celebrati e tutelati dal potere imperiale e considerati baluardi - anche in chiave nazionalistica - contro le tendenze d’avanguardia.
La Secessione tuttavia interessò fin da subito mercanti e galleristi, che insieme a collezionisti privati e mecenati militavano a favore dell’arte moderna. Soprattutto i galleristi non cessarono di attirare a Berlino gli artisti d’avanguardia: gli Impressionisti, Van Gogh, Munch ed i membri di Der Blaue Reiter da Monaco, i pittori di Die Brucke da Dresda, ma anche Kathe Kollwitz, Ernst Barlach, Max Beckmann, Oscar Kokoschka, Georg Grosz, Karl Hofer, Kurt Schwitters. Tuttavia la Secessione ben presto andò incontro ad una scissione e nel 1910 venne appunto fondata la Neue Sezession.
Nel marzo dello stesso anno Herwarth Walden fonda la rivista Der Sturm. Poeta, compositore (aveva studiato piano e composizione presso i conservatori di Berlino e Firenze), drammaturgo, Georg Levin (il suo vero nome) fu soprattutto un fervido animatore culturale nello spirito multidisciplinare delle avanguardie. Berlinese puro, nato nel 1879 nel quartiere di Friederichsburg, Herwarth Walden era stato redattore della rivista teatrale “Der Neue Weg”, ma in polemica con l’orientamento estetico conformista della rivista, se n’era andato per dar vita ad una propria pubblicazione, che nel marzo 1910 uscì appunto col titolo “Der Sturm”.
Per la nuova generazione di artisti berlinesi Der Sturm rappresentò un vero e proprio foro. Lo Sturmkreis era infatti un coacervo di attività: rivista, galleria, scuola d’arte e, dal 1918 al 1921, gruppo teatrale. Nel 1912 verrà aperta la galleria, con una mostra sul Blauer Reiter, presa in prestito dalla galleria Thannhauser di Monaco. La seconda fu dedicata ai Futuristi italiani, il cui manifesto era stato pubblicato nel 1910 anche sullo Sturm.
Nello Sturm Walden formula il manifesto della nuova arte, l’Espressionismo (1): compito della pittura non era più quello di imitare la natura o di fotografare la gente, ma piuttosto di rivelare la condizione interiore, che in pittura prendeva spesso forma nella distorsione della realtà visibile. L’Espressionismo moderno che qui prende avvio era la rappresentazione di un tempo accelerato e dei nervi tesi della vita metropolitana e vi confluivano gli stati d'animo del momento storico: desiderio e paura, conflitto, inquietudine, premonizione di catastrofe, denuncia e protesta.
La vita personale di Herwarth Walden fu invero singolare. Per dieci anni fu sposato alla pittrice espressionista Else Lasker-Schüler, che coniò per lui lo pseudonimo traendolo dal libro “Walden” di Henry David Throreau. Ma nel 1912 si risposò un’altra pittrice, la svedese Nell Roslund, da cui divorziò nel 1924. Nel frattempo aveva aderito al Partito Comunista. Negli anni della crisi economica le sue attività vennero compromesse dal sorgere del movimento nazionalsocialista. Risposatosi per la terza volta e rimasto vedovo, nel 1932 lasciò definitivamente la Germania e si rifugiò a Mosca, ove lavorò come insegnante di lingue ed editore e si risposò con la traduttrice Ellen Bork. Tuttavia le sue forti simpatie per le avanguardie lo resero inviso al regime stalinista, per il quale esse erano sinonimo di fascismo. Nel marzo 1941 venne arrestato, dopo di che si perdono le sue tracce. Si saprà solo che morirà nell’ottobre dello stesso anno, in circostanze mai chiarite, nell’ospedale del “campo di lavoro” di Saratov. La figlia Sina, avuta dal matrimonio con la Bork, riuscirà a trovare informazioni sulla morte del padre solo nel 1966.
(1) La storia del termine è emblematica: coniato da Lovis Corinth alla XXII mostra della Secessione berlinese, venne diffuso da Wilhelm Worringer su “Der Sturm”, ma fu Walden a farne il marchio di fabbrica della nuova arte europea.
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