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Milano, apre il Museo delle Illusioni, con incredibili installazioni, illusioni visive, giochi e rompicapi.

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Concorso artistico Lucca Biennale Cartasia 2022, tema conduttore di questa edizione “The white page” (pagina bianca), le infinite possibilità per gli artisti di raccontarsi tramite le opere in carta.

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I vincitori del Premio Pritzker per l'architettura 2021 sono Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal: talento, visione e impegno per migliorare la vita delle persone.

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Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.

TU SCRIVI, COLLOQUIO CON UN FOTOGRAFO
di Alessandro Tempi
pubblicato il 03/12/2020
INTRO
Marcel Swann è un fotografo. Su questo non vi sono dubbi. Padrone del mezzo tecnico, lo utilizza allo stesso modo in cui Orwell usava la sua Royal Portable, Kerouac l’Underwood Standard o Dick l’Olimpia SG3: per scrivere. Solo che egli scrive con le forme, le figure, le posture, i gesti delle sue modelle come con il colore e la luce. Di fatto accosta spesso alle sue immagini anche brevi testi introspettivi e memoriali – come nel libro/catalogo “TEARS//NAH” (Iemme Edizioni, 2017) – e comunque ama dire come il suo lavoro richieda lettura e non semplice visione.
Già, il suo lavoro. Nel commentarlo, si parla quasi sempre di fotografia erotica, ma forse dovremmo parlare solo di eros, nel senso – verrebbe da dire - che i neoplatonici davano a questa parola, vale a dire come forza vitale che anima il pensiero e quindi la filosofia stessa, quella forza che costituisce il tramite fra la dimensione terrena e quella sovrasensibile. Su questo egli dice parole che possono suonare impudenti, ma anche di straordinaria - e rara, aggiungerei – chiarezza. Quando parla dell’ “amore per le cose che abbiamo davanti” sembra ripercorrere la strada di una ricerca contemplativa che è anche il più antico – e forse più autentico - atto conoscitivo: la meraviglia che scaturisce dal nostro relazionarci con gli esseri e le cose.
TU SCRIVI
COLLOQUIO CON UN FOTOGRAFO

1 - Non ti chiederò quali siano i tuoi fotografi preferiti (anche se potrebbe essere utile per collocarti artisticamente). Ti chiederò: sei il tuo fotografo preferito? E se sì, perché?

Sono senza alcun dubbio il mio fotografo preferito. In primo luogo perché posso garantire sull’autenticità della mia ricerca. Ma anche perché la mia opera non è ruffiana. Non è creata per la lettura semplificata che questo tempo richiede. Ha al suo interno uno spettro vita ampio: tanti elementi, alcuni anche in cosciente conflitto tra loro, che offrono un’opera stratificata. La mia fotografia richiede tempo per la lettura. E sono cose rare oggi.

2 - Tu citi, nel tuo stesso pen name, Proust. Memoria, vezzo o devozione?

Cito Proust come identità, come cito Ewa Lipska come salvezza e Stefano D’Arrigo come fame.

3 - Leggo nel tuo sito una citazione di Blaise Cendrars: "una cosa abominevole e piena di cicatrici, come la poesia". La poesia, appunto. Essa sembra l’elemento sottotraccia di tutto il tuo lavoro…

Io vivo per incontrare momenti annoverabili come poesia situazionale. Cerco di comunicarne il valore.

4 - Tu scrivi: “pensai come fossi più legato alle creazioni degli umani che agli umani stessi.” Qui parli di te. Un’implicita conferma che per te le tue foto “sono autoritratti”…

Parlo sempre attraverso Me. Spesso Me sommato agli Altri. Spesso Me sottratto ai Luoghi. Ritengo che il punto di partenza per un processo artistico sia l’analisi dell’Io. L’artista deve autoritrarsi.

5 - Tu scrivi: “interpretare segni che non sempre hanno davvero un significato”, come se non tutto fosse necessariamente decifrabile…

Per me ogni bruscolo di un lavoro ha significato. Mi basta che arrivi un ventesimo di quel parco significati e sono contento. Ritengo però che nella fruizione sia bello avere anche una parte di non decifrabile altrimenti la visione sarebbe sterile.

6 - Tu scrivi di “essere un autore prima di essere un fotografo”. Mi fa pensare ad una sorta di rivendicazione della fotografia al genere letterario. Ma forse c’è qualcosa di più: una rivendicazione di autorialità tout court…

Il naturale differenziarsi. Un Autore non è sostituibile. Se uno mette in gioco la sua persona può farsi Autore. Narrare quello che solo lui è: questa è la missione! Perché anche i più mediocri, nella nostro essere complessi, hanno un mix di ingredienti interiori che li rende unici.

7 - Tu scrivi: “Il termine erotismo per me ha valenza mistica. Si tratta di una modalità di conoscenza della realtà. Per me è possibile erotizzare anche la spesa al supermercato.”

Tengo molto a questa cosa. Si torna al valore dei momenti di cui parlavo sopra. Si tratta di saper leggere il quotidiano per esaltarlo e goderne anche nel compimento del gesto più banale. Io davvero quando penso all’erotismo penso ad una corrente trascendentale che può toccare qualsiasi cosa. L’amore per quello che abbiamo davanti e saperne godere in modo pieno è erotismo.

Bio
Nato a Salvador de Bahia nel 1986, cresciuto fra la Toscana e Milano. Si è sentito a casa a Los Angeles come a Birmingham.

Web
https://www.marcelswann.com/
https://www.gqitalia.it/tags/marcel-swann
https://www.frizzifrizzi.it/2018/06/27/le-lacrime-di-marcel-swann-nsfw/
https://www.queefmagazine.com/marcel-swann/
https://aserica.com/aserica/marcel-swann/
http://www.reykjavikboulevard.com/gaia-galizia-by-marcel-swann/

 


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di Pietro Pagliardini


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