Eleonora Ronconi espone le sue sculture nei suggestivi spazi del'Ecomuseo delle erbe palustri a Villanova di Bagnacavallo (RA) nell'ambito della trentaduesima edizione della Sagra delle Erbe Palustri organizzata dall'associazione culturale Civiltà delle Erbe palustri e dal Comune di Bagnacavallo.
“La voce dell'anima” è il titolo della mostra che comprende una ventina di opere dell'artista, originaria di quei luoghi e legata alle radici di una cultura antica, custode di un patrimonio di valori basati sulla tradizione, sui saperi e sul rispetto per l’ambiente che l’ha generata.
Il filone narrativo che Eleonora percorre da sempre è quello di un linguaggio allegro e gioioso, lieve e surreale dove le forme sembrano librarsi nell'aria per narrare a grandi e piccini un racconto quasi fiabesco
I temi sono quelli della vita semplice e serena che scorre nei territori del delta, i bimbi, la bicicletta, la polenta, il girotondo, la convivialità, mentre in antichi laboratori abili mani creano con maestria magie di intrecci con ciò che la natura del luogo offre generosamente.
É questo che fa anche Eleonora Ronconi, nobilitando materiali poveri e comuni che fra le sue mani d'artista diventano docili e preziosi, per creare sogni, pensieri, sorrisi.
Nell'ambito della mostra, prorogata oltre il termine di chiusura previsto, si sono svolti alcuni incontri dell'artista con scolaresche in visita.
Paola Tassinari, giornalista, scrittrice, artista a cui si deve un reportage sulla Sagra delle Erbe Palustri comparso sul quotidiano “La Voce di Romagna” del giorno 19/09/2016 così commenta:
Numerose le mostre per l’evento, tra cui segnalo: la presenza di Medardo Resta con la sua arte della scrittura gotica, “Sogni fra i rottami” con le sculture di Renato Mancini; “Dall’erba palustre alla spatola” del pittore Mauro Petrini e “La voce dell’anima” di Eleonora Ronconi; queste ultime sculture in fil di ferro e lamiera colorata di Eleonora mi hanno ricordato, per purezza, grazia, gioiosità la “Santa Allegrezza”, un canto natalizio molfettese di autore ignoto, che inneggia all’allegria nel cuore per la nascita di Gesù. Eleonora, alla mia domanda del perché non andasse a cena mi ha risposto: “Quando sono con le mie opere non ho né fame né sete, mi sento sazia, non ho bisogno di altro”.
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