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Testi e commenti di Vilma Torselli su Antithesi, giornale di critica d'architettura. Il più letto in Artonweb: fotografia |
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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Foto/grafia e Foto/genia
di Gianmarco Chieregato e Vilma Torselli
pubblicato il 20/03/2011 |
La fotogenia come valore aggiunto alle potenzialità estetiche del soggetto nella rappresentazione fotografica. |
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Il termine ‘fotogenia’ non ha un significato univoco in quanto non definisce un modo di essere codificabile secondo canoni esatti, o presumibili tali, come invece accade per il termine ‘bellezza’, il quale in passato è stato legato a precisi rapporti geometrico-matematici trasferiti nelle arti visive, nella pittura, nella scultura, nell’architettura.
La definizione di bellezza è, nella classicità, legata alle misure del corpo umano ed alle proporzioni tra le varie sue parti, rigidamente fissate attraverso un ‘modulo’ (il latino modus) o ‘canone’, in pratica una misura ed un rapporto proporzionale ritenuti ideali ai fini della gradevolezza estetica.
Questo concetto viene declassato e profondamente modificato quando, dopo la rivoluzione avanguardista del primo ‘900, l’arte visiva comincia ad esprimersi con il disegno ‘scorretto’, in chiave polemica e dissacratoria nei confronti della passata tradizione, abbandonando ogni precedente canone di riferimento.
“Tutta l’arte moderna, da Picasso a Bacon, da Schönberg a Cage, da Beckett a Jonesco, rovesciando i canoni tradizionali del bello, produce però opere d’arte in cui domina, potremmo dire, lo stridore dei colori, la deformazione delle figure, le dissonanze, le frasi assurde ….” così afferma Remo Bodei in un’intervista rilasciata nel 2000 a Silvia Calandrelli, ed oggi non facciamo fatica ad accettare ed apprezzare la moderna ‘bellezza’ dei volti distorti di Francis Bacon, delle emaciate modelle di Egon Schiele, dei corpi antinaturalistici di Picasso.
La fotografia ha compiuto lo stesso salto liberatorio, anch’essa abbandonando il composto cliché ottocentesco per indagare nuove forme di bellezza inventandosi un concetto del bello legato a quello di ‘fotogenia’, neologismo costruito apposta per definire una specificità che può competere solo a lei. Attraverso la fotogenia, viene aggirata l’idea di una bellezza statica e perfetta, assoluta ed immutabile nei suoi canoni naturalistici, per sostituirla con quella di una bellezza relativa, legata alle condizioni contingenti, ad un momento, ad una persona, valutata non per quello che è ma per quello che appare.
Del resto, anche la derivazione etimologica dei due termini (uno scrittura e l'altro creazione, con radice comune in
-photo) lega la fotografia ad un'idea di riproduzione di ciò che è e la fotogenia all'aggiunta di qualcosa oltre le apparenze, generato e mediato dall'intervento del fotografo. |
Discutibile, a mio avviso, la definizione di Wikipedia: “La fotogenia è la capacità di maggiorazione estetica della realtà che si ottiene attraverso le fotografie e le immagini cinematografich. Per ottenere l'effetto di fotogenia e dotare le immagini di qualità fotogeniche, occorre essere in grado di cogliere la bellezza già presente in ciò che viene immortalato o filmato …..”.
Così come appare datata la definizione di Louis Delluc, regista, scrittore, fondatore della rivista “Cinéma” e del libro “Photogénie”, che all’inizio del ‘900 indaga il concetto di fotogenia in relazione alla rappresentazione cinematografica e la definisce come una sorta di inconsapevole bellezza del soggetto in grado di affrontare l’obiettivo con disinvoltura, naturalezza e semplicità prive di esibizionismo.
Oggi, a quasi un secolo di distanza, l’analisi appare alquanto semplicistica ed intrinsecamente contradditoria, la fotogenia ‘non è’ una conseguenza o un necessario complemento della bellezza, 'non è' una attribuzione della quale si possono a piacere dotare le immagini, 'non è' un mezzo per rendere piacevole un volto o un corpo che non la possiedano già …… Più difficile stabilire ciò che la fotogenia ‘è’.
Vediamo che ne pensa Gianmarco Chieregato, fotografo particolarmente abile, a giudicare dai risultati, a scovare la bellezza dovunque si trovi e ad esaltarne i lati ‘fotogenici’.
Artonweb - Secondo te, cos'è la fotogenia? secondo te, un soggetto che tu giudichi fotogenico lo è per chiunque lo fotografi, in altre parole, la fotogenia è una qualità oggettiva che tutti possono riconoscere?
Gianmarco Chieregato - Penso che la fotogenia sia un valore aggiunto che migliora l'immagine del soggetto ritratto. Non saprei definire quali realmente siano i fattori che la generano, sicuramente ci sono delle geometrie del volto non legate alla bellezza, che aiutano a migliorare il ritratto, ma spesso anche un 'naso importante' rende caratteristica e piacevole una foto più di un 'bel nasino', la stessa cosa vale per gli occhi, più sono espressivi più sono fotogenici, un collo lungo alla Modigliani è sintomo di eleganza (Avedon-Marella Agnelli), una spaziatura fra i denti può dare carattere e sensualità, e così via, però credo che molto dipenda dal 'dentro', dall'intelligenza, dal carisma, dal fascino.
Artonweb - Qual è l’elemento da cui principalmente dipende la fotogenia (ed anche la comunicativa) di un’immagine?
Gianmarco Chieregato - L'attore quando e' bravo, in scena ci appare immenso, bellissimo; in fotografia la presenza scenica diventa fotogenia. La bellezza che si ha dentro appare chiaramente fuori, potrei dire che l'intelligenza premia l'immagine.
Artonweb - Un soggetto bello in senso convenzionale è automaticamente fotogenico? E un soggetto fotogenico è necessariamente più attraente in fotografia che nella realtà?
Gianmarco Chieregato - Per fare un esempio, pensa a Dustin Hoffman: non possiamo certo considerarlo bello, ma la sua arte, sullo schermo, lo rende molto affascinante.
Le monografie di tutti i grandi fotografi ci fanno apprezzare ritratti favolosi di donne e uomini non tradizionalmente belli, ma potentissimi e di un fascino talmente speciale che a quel punto non ci si chiede più se i risultati dipendono dalla bravura del fotografo o dalla loro fotogenia (sicuramente da entrambe le cose), a parlare resta soltanto l'immagine.
Artonweb - Fotogenici si nasce o si diventa?
Gianmarco Chieregato - Non credo che si possa creare la fotogenia, però si può migliorare con vari accorgimenti.
La chirurgia estetica, per esempio, permette la limatura di certe spigolosità, molte nostre attrici famose sono diventate 'più fotogeniche' dopo piccoli interventi, purtroppo molte altre hanno peggiorato irrimediabilmente la propria immagine ed il proprio volto nella spasmodica ricerca di essere più belle: peccato.
Artonweb - Preferisci fotografare un soggetto bello o uno fotogenico?
Gianmarco Chieregato - Ci sono persone che pur essendo molto belle, in fotografia non rendono come coloro che sono naturalmente illuminate dall'aura della fotogenia.
Ho lavorato con modelle dai tratti somatici forti, che mi hanno permesso di realizzare foto interessanti, sicuramente di un'originalità fuori dalla norma: il loro volto è così speciale che mette la voglia di 'scattare'. C'è poi chi possiede entrambe le qualità, allora sì che per il fotografo tutto diventa facile ed appassionante.
Artonweb - Ci sono comportamenti o trucchi che valorizzano la fotogenia di un soggetto? Dai dei suggerimenti ai tuoi modelli?
Gianmarco Chieregato - Il dialogo col soggetto da ritrarre è importante. Dove c'è sintonia e filing si comunica anche senza parole, bastano pochi gesti, sguardi, piccole alchimie che permettono una comprensione silenziosa. Si deve vincere la paura di venire male ....
Sono convinto che facendo rilassare chi prova paura e imbarazzo se ne
ottenga una sorta di calma fotogenica: il nervosismo crea sempre tensione e la rigidità non aiuta, quando invece si sta bene e ci si concede con la leggerezza propria del gioco allora si dà il meglio di se stessi.
Artonweb - Un paesaggio, un oggetto, una pianta, ciò che è inanimato può essere fotogenico?
Gianmarco Chieregato - Penso che la fotogenia possa appartenere anche agli oggetti .... alcune forme s'inseriscono meglio di altre nello spazio e fanno sì che l'occhio che le guarda ne tragga una sorta di beneficio: l'occhio gode nel percepire la bellezza, a qualsiasi soggetto essa appartenga. Ci sono degli oggetti che si 'lasciano fotografare con facilità' se questo avvenga grazie alla forma, al colore o alla luce che li avvolge non lo so, però questi oggetti li trovo fotogenici ……. non prendetemi per matto, ma se così non fosse alla fine non succederebbe nulla: Bennato diceva "sono solo canzonette", per me restano ‘soltanto fotografie’.
http://www.gmchieregato.com/
link:
don’t cheese, please.
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