L'arte è da sempre punto di incontro tra
chi la produce e chi la fruisce, dimensione collettiva, terreno
di scambio a valenza universale, totalità magmatica nella
quale confluiscono molteplici esperienze individuali, indentità
differenziate che nell'arte possono trovare comuni matrici emozionali.
Se parliamo specificatamente di arte visiva, e per di più
di arte moderna, poichè " il linguaggio delle
immagini, data la sua natura di linguaggio analogico, si
presta meglio ad esplorare, o a comunicare, con linconscio
delle persone...." (Francesco Morante, Novecento),
e l'arte moderna ha scelto proprio di farsi mezzo di indagine
e di manifestazione dell'inconscio, si può ipotizzare
come lo stato di salute, inteso come benessere psicofisico
in continuo equilibrio dinamico, o al contrario di malattia,
entrambi determinanti dello stato interiore individuale,
possano influenzare la possibilità, la capacità
e la modalità di espletare un'attività creativa,
nel caso specifico legata alla produzione di immagini.
Ma esiste un legame di interdipendenza tra malattia e creatività
artistica, una correlazione diretta che possa farci affermare
che la malattia, e di conseguenza la sofferenza fisico-psichica
che l'accompagnano, siano condizione non sufficiente ma forse
necessaria per la libera espressione delle potenzialità
creative di un artista, possano essere elemento scatenante
di un processo creativo destinato altrimenti a restare inespresso?
"Di che cosa abbiamo bisogno per produrre, secondo
le nostre capacità, unopera artistica o scientifica
dalto valore estetico e di forte impatto?":
questa la domanda che si pone Luca Francesco Ticini, neurobiologo,
vicepresidente fondatore del Comitato per la promozione delle
neuroscienze di Trieste, membro dellInstitute of Neuroesthetics di Londra e Berkeley e della Società italiana di neuroscienze,
della Società Italiana di Neuroestetica “Semir Zeki”, giungendo alla conclusione che alcune patologie possono influenzare
in modo determinante sia la possibilità di estrinsecazione
del potenziale creativo di un individuo, sia le modalità
espressive secondo le quali egli lo materializza.
Sull'argomento Luca Francesco Ticini ha scritto "Elogio
del dolore", sulle pagine del mensile online d'arte
'Stilearte'.
Ticini, che si occupa in particolare del binomio arte-neuroscienze,
ha scritto anche di Neuroestetica, di Neuroscienze, di Sinestetica.
Nota biografica:
Luca Francesco Ticini, neurobiologo, è vicepresidente
fondatore del Comitato per la Promozione delle Neuroscienze.
È membro della Società Italiana di Neuroscienze
e rappresentante dell'Institute of Neuroesthetics
Istituto di Neuroestetica di Londra (UK) e Berkeley (California).
La passione per l'arte lo ha condotto al Wellcome Department
of Cognitive Neurology (University College of London), per
approfondire le relazioni fra le diverse espressioni artistiche
e la fisiologia del cervello. Ticini ha tenuto seminari
presso l'Università di Trieste, Istituti culturali
e di divulgazione scientifica e presso l'Accademia delle
Belle Arti di Reggio Calabria.È autore di numerosi
articoli e saggi sui rapporti fra l'Arte e le Neuroscienze,
nonché di testi critici per artisti e stilisti di
fama. È ideatore e curatore della mostra itinerante
'Genialmente, l'arte del cervello'. L¹esposizione ha
il supporto di Istituti scientifici internazionali, e nel
comitato scientifico vi sono Semir Zeki, Manfredo Massironi
e lo stilista Ottavio Missoni. Ticini ha inoltre ottenuto
l'apprezzamento per l'originalità ed il valore scientifico
dell'iniziativa dal Presidente della Repubblica Italiana.
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