Le imprese economiche e leconomia,
più in generale, sono fatti antropo-sociali, dunque
esse sono intrise di tutto ciò che attiene allessere
umano.
Oggi questa affermazione appare scontata, quasi banale;
ma allinizio dellera industriale il pensiero
meccanicistica, le condizioni della tecnologia correnti
in quel momento e la situazione socio-economica aveva prodotto
una concezione dellimpresa economica in cui il ruolo
della grandissima parte dei soggetti umani coinvolti era
ridotto a quello di pura prestazione dopera: le persone
(operai ed impiegati) come meri strumenti di produzione
(Taylor). Le funzioni più creative, a maggior valore
aggiunto (progettazione, scelte
) e, dunque, di potere
allinterno dellorganizzazione (una organizzazione
fortemente gerarchizzata) erano riservate a una ristrettissima
élite manageriale o tecnica. La condizione dei salariati
era compressa allunica dimensione delloperare
(unoperare standardizzato e meccanico), con un totale
svuotamento delle altre dimensione della soggettività.
Dunque, la cultura non aveva alcun ruolo (se non ai livelli
più elevati dellorganizzazione), veniva svilita,
giacché non necessaria, o era addirittura considerata
pericolosa ai fini della stabilità dellesistente.
Negli ultimi decenni, tuttavia, sotto la spinta del progresso
generale della conoscenza, dellincalzare delle richieste
sociali, delle necessità imposte dalla continua innovazione,
dellespandersi dei settori dellalta tecnologia
e dei servizi, la concezione dellimpresa ha subito
una drastica ridefinizione: è emersa e si sta affermando
con sempre maggiore forza una visione che decreta il successo
di una impresa in relazione alla qualità del capitale
sociale dellorganizzazione.
Allimpresa ha cominciato ad applicarsi non più
il paradigma della macchina artificiale, ma quello dellorganismo
vivente, costituito da comunità di pratica
intese come luoghi (non necessariamente continui spazialmente)
dove si produce, si agisce, si apprende. Luoghi dove è
necessario vi sia circolazione di sapere, ma anche comprensione
reciproca e autocomprensione da parte dei componenti la
comunità, al fine di far emergere creatività
e progettualità.
Gioca un ruolo importante in questo tipo di impostazione
sia lidea di associare il fatto cognitivo ad ogni
ente che mostri le caratteristiche del vivente (Vita = Conoscenza),
sia una idea di mente che travalica lambito individuale
e che si determina come razionalità collettiva nel
momento in cui gli individui strutturano le relazioni reciproche,
organizzandosi.
E lidea della mente collettiva: una
forma potente di razionalità, che nasce come sinergia
tra le menti individuali connesse in una rete di intense relazioni,
e che è in grado di affrontare con successo problemi
complessi che una mente individuale non potrebbe mai risolvere
(vedi il caso degli insetti sociali come le formiche o le
api).
Ma è anche lidea di mente così come ipotizzata
da Gregory Bateson (La mente individuale è immanente,
ma non solo nel corpo; essa è immanente anche in canali
e messaggi esterni al corpo; e vi è una più
vasta mente di cui la mente individuale è solo un sottosistema.
[
] Ciò che sto dicendo dilata la mente verso
lesterno) come disposizione alla cognizione che
emerge e si attualizza attraverso la percezione e limitazione
motoria o emozionale (confermata recentemente dalla scoperta
dei cosiddetti neuroni-specchio) o attraverso quel processo
complesso che, successivamente, Maturana e Varela definiranno
di accoppiamento strutturale.
Da tutto ciò la tendenza in atto, che vede un crescente
numero di imprese investire in cultura e in questa prospettiva
occorre segnalare il ruolo notevole che larte può
svolgere.
Larte è stata oggetto di interesse crescente
per il mondo delle imprese, anche se, fino ad oggi, essa
è stata vista soprattutto come strumento per la costruzione
di una un'identità differenziante o come investimento
finanziario o elemento dello status direttivo, sottovalutando
la valenza dellarte come stimolo intellettuale, confronto
e riflessione sui temi della contemporaneità e occasione
di rinnovamento relazionale per tutte le persone che partecipano
alla vita aziendale. Infatti, larte, fruita in modo
diretto e ravvicinato, è una fresca e continua sorgente
di metafore, attraverso cui vengono resi in termini concreti
e direttamente leggibili concetti astratti e sfuggenti (in
tal senso larte può svolgere un ruolo fondamentale
anche negli ambienti della formazione e dellapprendimento
organizzativo, contribuendo a eliminare certa indeterminatezza
concettuale, vivificando e arricchendo esteticamente).
La forza cognitiva della metafora facilita laccesso
ai cosiddetti beni intangibili dellimpresa: quei beni,
quali le conoscenze, i valori, le esperienze, le relazioni,
le emozioni, la cui importanza oggi si mostra superiore a
quello dei beni materiali. Larte, diffusa negli spazi
aziendali e valorizzata non solo come elemento di status o
di ornamento, irrobustisce la condivisione di tali beni, per
loro natura fluidi ed evanescenti, attraverso una consapevolezza
continuamente rinnovata dallaccostamento immediato alle
opere e da un processo spontaneo ed originale di ristrutturazione
del pensiero.
Ciò è ancor più pertinente quando
la rappresentazione artistica tende a suscitare metafore
universali sul Mondo (e dellUomo come parte del Mondo)
in cui il ruolo dellOrganizzazione emerge in tutta
la sua valenza fondamentale: lOrganizzazione, intesa
come la proprietà che trasforma, produce, connette,
mantiene, che fonda ogni sistema, naturale o artificiale,
facendolo emergere allesistenza attraverso la distribuzione,
la forma e lintensità delle relazioni reciproche
dei vari componenti. Distribuzione, forma e intensità
perennemente cangianti in virtù del mutevole equilibrio
tra forze antagoniste e contrastanti che determinano configurazioni
rugose, frastagliate, contorte, frattali, con
evoluzioni temporali dominate da attrattori più o
meno caotici.
Una visione complessa, basata su principi e modelli
di conoscenza nuovi, che non è agevole costruire e
diffondere e che, tuttavia, si mostra cruciale ai fini della
capacità di affrontare le sfida di un cambiamento sempre
più veloce e nella direzione di un incremento della
complessità dellambiente.
A tale incremento di complessità limpresa, come
ogni altro sistema vivente, adattativo, non può rispondere
che con un più alto livello di apprendimento e comunicazione
e un sistema relazionale più dinamico e flessibile.
La contaminazione con il mondo dellarte facilita tutto
ciò e concorre al processo di miglioramento e innovazione
continua dellimpresa, anche in relazione al formidabile
tributo che larte può fornire alla fondazione
di un nuovo equilibrio fra immaginazione e concretezza, creatività
e pragmatismo, nascendo linnovazione proprio da questo
dialogo.
Nel caso dellarte contemporanea, inoltre, vi è
la possibilità di accedere allartista oltre
che alla sua opera, rendendo in tal modo più forte
e diretto il contatto con visioni ed interpretazioni diverse,
acute ed anticipatorie della realtà, giacché
lintensa sensibilità dellartista lo rende
soggetto del contemporaneo e antenna preziosa delle anticipazioni,
perché, meglio di chiunque altro, partecipa del suo
tempo, ma ne sa anche cogliere ogni minimo cambiamento con
occhio vigile e critico. In tal modo, per unorganizzazione
e il suo management, il contatto con gli artisti e con le
loro opere diventa una notevole opportunità per aumentare
la velocità di comprensione della realtà e
della sua evoluzione.
Gli strumenti, le conoscenze, i linguaggi tipici dellattività
artistica possono essere occasione, per tutto il capitale
umano di una organizzazione, di stimolo alla espressione
di potenzialità ideative latenti: laccostamento
ai processi cognitivi ed espressivi messi in atto dagli
artisti può attivare una nuova visione delle cose
e una apertura nei modi tradizionali di affrontare temi
e problematiche anche molto importanti, con una incoraggiata
consapevolezza di poter fronteggiare in modo nuovo, con
una diversa e arricchita sensibilità, magari con
un approccio trasversale e multidimensionale, questioni
la cui impostazione consueta è resa meno efficiente
o efficace dai cambiamenti subentrati.
Lartista e la sua opera, dunque, come catalizzatore,
mediatore, facilitatore dei processi connessi con linnovazione.
Ma anche lattività dellartista è
impresa: egli affronta la sua opera come esplorazione di
nuovi territori di consapevolezza e comunicazione, in cui
non mancano affatto rischi, insuccessi e possibilità
di impasse. Lopera darte è frutto di
un intenso dialogo tra linteriorità dellartista
e le forme da lui create, che, durante la fase di sviluppo,
hanno connotazioni provvisorie e creano, nel momento in
cui si concretizzano, risonanze nuove nellinteriorità
dellautore; da questi stimoli scaturiscono nuove tensioni
creative, in una circolarità tra spinta produttiva
e verifica, prova ed errore, in cui lerrore non scoraggia
o mortifica, ma diventa occasione di scoperta ed apprendimento,
attraverso la passione e lamore per ciò che
si fa, non senza ironia e distacco.
In ciò il senso di una approccio in cui il metodo
non è inteso come rigida sequenza di fasi esecutive,
ma strategia, progetto finalizzato, con modalità
tattiche aperte e flessibili, che può essere proficuamente
importato anche nel mondo organizzativo, in relazione alla
complessità intrinseca della gran parte dei processi
lavorativi.
Larte integra e rende più efficaci i processi
di management e costituisce una importante risorsa ai fini
di una revisione approfondita e aggiornata della missione
aziendale e alla creazione di senso di cui una qualunque
organizzazione umana ha fondamentale bisogno. Linvestimento
in arte per le aziende equivale alla importazione di un
universo di elementi estetici, culturali, morali, la cui
valorizzazione può diventare fondamento di una identità
condivisa e alimento a unanima dellimpresa.
Infine, occorre osservare che larte è anche
bellezza e adornare gli ambienti con opere darte equivale
ad un arricchimento estetico del territorio, che migliora
la vivibilità degli spazi aziendali, e il talento
e la qualità hanno bisogno di bellezza: se ne alimentano
e la creano, giacché la bellezza salverà
il mondo!
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