Granada, solitaria y pura, se achica, ciñe
su alma extraordinaria
y no tiene más salida que su alto puesto natural de estrellas.
Non si può parlare di Alhambra senza parlare di Granada,
e non si può parlare di Granada senza parlare di Federico
García Lorca.
Perché Lorca non è solo uno spagnolo, è
granadino, e perché Granada non è solo una città,
è una madre, unamante, è lultimo
giardino, lultimo baluardo, vuole amore, nostalgia,
passione, vuole lacrime e sangue.
el que quiera estar en una tertulia de fantasmas
y hallar quizá un vieja sortija maravillosa por los
paseíllos de su corazón, vaya a la interior,
a la oculta Granada
Granada è destinata al visitatore contemplativo, el
melancólico, che va a la Alhambra a estar
solo, canta García Lorca, per il quale non c'è
nulla di peggio nella vita che la pena di essere cieco a Granada.
LAlhambra, Al-hamra, la Rossa, per il colore delle sue
pietre, la famosa fortezza araba costruita nel 1238, che sorge sulla Colina Roja
sovrastante la città, è la più straordinaria
testimonianza in Europa della cultura islamica, della sua
architettura, della sua arte dei giardini.
I più già conoscono la complessa topografia
di questa cittadella, la sala de los Embajadores, la sala
de las dos Hermanas, i giardini del Generalife, il patio de
los Leones, quello dei Mirti, de la Daxara e de la Reja
Tralasciando lapproccio descrittivo, credo che ciò
che colpisce un occidentale che visiti lAlhambra sia
un complesso di sensazioni e di suggestioni difficilmente
immaginabili altrove, e non tutte esprimibili in termini reali.
Il primo colpo docchio dallesterno ai semplici
volumi squadrati, disposti a schema libero secondo landamento
del terreno, dalle lisce superfici piane geometricamente
definite ed incuranti dellorganizzazione prospettica,
evoca magicamente uno dei più significativi quadri
di Cezanne, Mont
Sainte Victoire, la roccia destrutturata nei suoi
elementi geometrici, i piani dispiegati secondo un ritmo
mentale che non è più quello reale, frutto
della ricerca di un modulo architettonico nella
pietra e nella natura: Alhambra potrebbe esserne il risultato.
Credo sia inevitabile che la complessa simbologia dellinsieme
sfugga in gran parte al visitatore occidentale, sopraffatto
dalla ridondanza dei cromatismi e dei motivi decorativi, dalla
fantastica complessità delle strutture: non è
facile capire ciò che sta alla base dellarchitettura
islamica, il concetto assoluto di una verità trascendente,
mistica, inavvicinabile se non attraverso il totale annullamento
di ogni individualismo ed ogni singolarità, espressione
di una civiltà fondata su una religione diversa dalla
nostra, dalla quale deriva una diversa estetica ed una diversa
maniera di intendere larchitettura.
La oculta Granada, i suoi colori, grises profundos
y rosa de papel secante que son los muros de la Alhambra
, i suoi odori, en el aire de albahaca , città
mistica e interiore, che riversa sulle pareti interne dei
suoi edifici la carica sensuale di un sontuoso decorativismo,
cela nel segreto dei suoi patii ledonismo lussureggiante
di giardini nascosti, di bacini colmi di immobili acque o
mossi da vivaci zampilli: il tema dellinteriorità,
dove la parte cava delledificio diventa custode di ogni
significato, reale e simbolico, il luogo dellombra e
del mistero, il grembo dellultima verità, del
significato estremo delle cose è alla base di questo
complesso progetto architettonico.
Nellarchitettura dellAlhambra, la tensione mistica,
la spiritualità, ladesione ad un concetto di
divinità astratta ed immateriale si manifestano in
strutture in cui, ad esterni di spartana plasticità,
fanno riscontro interni di sorprendente leggerezza, dove il
gioco dei vuoti e dei pieni è sostituito dal motivo
epidermico e pittorico di un ripetitivo grafismo di linee
curve che si rincorrono in arcate regolari, strutture ariose
e leggere che rifiutano la tridimensionalità, con porticati,
aperture, finestre che forano le superfici delle facciate
senza penetrare i volumi.
Il concetto prospettico, tutto occidentale (teorizzato dal
Rinascimento italiano), è sostituito dal concetto
di simmetria, inteso come mezzo per organizzare lo spazio
interno, il patio, lo spazio cavo, lambiente, ed è un richiamo
subliminale a meccanismi evolutivi e percettivi antichi
e complessi basati sullattrazione esercitata sullessere
umano da motivi e forme simmetriche, periodiche e ripetitive
(alcuni antropologi moderni collegano la disposizione simmetrica
in cui i cacciatori di 500.000 anni fa ordinavano i loro
strumenti di lavoro con la nascita della concettualità).
La struttura muraria degli ambienti è totalmente soverchiata
dalla sovrastruttura decorativa, alla quale è asservita
come supporto, definita e scandita nella sua morfologia dallandamento
geometrico della decorazione astratta, nella quale ritorna
ossessivamente il motivo della simmetria e della ripetitività..
Liconoclastia che caratterizza la religione islamica
ha impedito lo sviluppo di unarte figurativa rappresentativa,
generando forme decorative astratte a disegno geometrico dove
gli occidentali sono propensi a vedere la stilizzazione o
la progressiva alterazione di forme in origine figurative,
essendo loccidente fortemente condizionato dalla figurazione.
In realtà, non è così.
E noto quanto maggior sforzo immaginativo comporti la
rappresentazione astratta e aniconica, che non ha un referente reale e
che vuole trasmettere unidea senza la mediazione della
figurazione: la civiltà islamica, la più evoluta
delloriente antico, la civiltà della matematica,
della geometria, dellalfabeto, dei numeri, di quella
che ancora oggi è la base della cultura anche occidentale,
esprime nellastrattismo di una decorazione geometrica
o, spesso, calligrafica, un simbolismo di impronta metafisica.
Le relazioni simmetriche di quelle complesse forme geometriche
affascinarono Escher durante il suo soggiorno a Granada nel 1936, ispirandogli straordinarie
immagini mentali genialmente trasferite sulla carta.
Profondamente influenzato dalle quelle sue visite
allAlhambra, Escher studiò e riprodusse molti dei motivi
decorativi di quelle sale, arricchendo e maturando così il suo
linguaggio grafico e traendone ispirazione per i suoi studi
sulla divisione regolare del piano e su tutte le possibili
simmetrie dello spazio: è dopo queste visite che realizzò
una serie di opere in cui il piano appare interamente coperto
da motivi grafici complessi ed affascinanti, incastrati e
ripetuti allinfinito (il concetto di infinito era una
delle sue ossessioni), visualizzazione di regole geometriche
e matematiche, di concetti astratti estremamente sofisticati
che il suo genio percettivo aveva colto nel ritmico groviglio
del decoro.
Un discorso a parte meriterebbero i giardini dellAlhambra,
metafora del Paradiso e sua anticipazione su questa terra,
che concentrano nella loro sofisticata bellezza laspetto
edonistico di questa civiltà spirituale e sensuale
insieme, e dellacqua, che vi gioca il ruolo principale,
lacqua che gorgoglia, fluisce, zampilla, disseta, genera
fiori e frutti e ombra. "A estar solo, con la soledad que se desea tener en Florencia;
a comprender cómo el juego de agua no es allí
juego como en Versalles, sino pasión de agua, agonía
de agua" dice il poeta, che dellacqua coglie il
significato della spontaneità naturale, acqua come
sorgente di vita, acqua amniotica, acqua primordiale, origine
e fine di ogni movimento: presso Dio vi son per i
credenti giardini alle cui ombre scorrono i fiumi, dove rimarrete
in eterno, così promette il Corano.
Ma più di ogni commento ci illumina la parola di un
antico poeta granadino caro a García Lorca, Pedro Soto
de Rojas, innamorato di questa magica città andalusa,
talvolta schiva - la estética genuinamente granadina
es la estética del diminutivo - talvolta appassionata,
che si nega e si concede come unamante sensuale e volitiva:
Granada, Paraíso cerrado para muchos, jardines abiertos
para pocos.
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