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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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Al Palazzo Ducale di Genova, dal 9 settembre 2021 al 20 febbraio 2022 grande mostra di Maurits Cornelis Escher. |
All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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La forma
di Vilma Torselli
pubblicato il 10/04/2007 |
Evoluzione del concetto di
forma, una delle più importanti innovazioni dell'arte
del '900 che, proprio attraverso l'abolizione della forma, attua
il passaggio dalla funzione mimetica della realtà alla
moderna aniconicità. |
La forma, intesa come qualcosa di concreto che
ha dei precisi confini delimitanti ed una disposizione esteriore
di più parti composte da materia, è stata fino
all' '800 il tema fondamentale di ogni opera d'arte, finché
l'Impressionismo francese la trasfigura in un nucleo di chiaroscuro
dissolto nell'ambiente atmosferico, preda di un processo dinamico
continuamente mutante e ne fa qualcosa di evanescente in una
pittura che abbandona il segno e costruisce con il colore.
Ciò deriva in gran parte da una nuova valutazione del
rapporto tra arte e scienza, tra arte e nuove teorie della visione,
elaborate in quel periodo, assieme ad una rinnovata concezione
della fisica dell'occhio e della sua relazione con gli altri
sensi, che ha permesso di pervenire ad una inedita traduzione
del mondo visibile, percepito da una nuova angolazione e divenuto
" un mondo di vibrazioni ".
In Italia l'impulso verso questo nuovo concetto "informale"
si deve ai Macchiaioli,
che con l'accentuazione dei valori chiaroscurali attribuiscono
alla luce un fondamentale valore strutturale nella definizione
di una forma dai contorni sempre più labili. |
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Per il superamento del concetto di forma va ricordata anche l'opera di Medardo Rosso (1858-1928), scultore formatosi all'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano, per le sue soluzioni compositive innovative, per la libera disposizione degli oggetti nello spazio, per la raffinata ricerca sulla materia dove i contrasti luministici paiono annullare i valori plastico-volumetrici per catturare morbidi effetti pittorici e cromatici. |
La liberazione della forma dai limiti del disegno e dalle leggi della raffigurazione, la possibilità di dare vita ad immagini
libere dai confini posti dalle convenzioni ottocentesche, si lega concettualmente all'idea del non-finito, un altro importante tema che contribuirà al radicale rinnovamento della cultura visiva del '900.
A seguito di tali impulsi, il '900 riesamina integralmente
il concetto di pittura e si affranca definitivamente dalla
precedente tradizione estetica incentrando proprio sulla forma
la ricerca di nuovi linguaggi espressivi, inoltrandosi in
un vertiginoso processo di rinnovamento che coinvolgerà
trasversalmente artisti e movimenti anche molto differenti:
muta il concetto di individuo, delle reciproche relazioni
interpersonali, dei rapporti tra le varie arti, mutano il
concetto di forma e di spazio, contaminati da una inderogabile
necessità di libertà dai canoni, dalle norme,
dalla storia e dal passato, e dall'Espressionismo
in poi l'arte cesserà di essere una ricerca squisitamente
formale per divenire un'avventura esistenziale.
Non più la forma, ma lo spazio, il colore, il vuoto,
la materia, la musica, la realtà metafisica sono i
temi innovativamente concettuali che compaiono nelle opere
di Kandinskij, Pollock, Mathieu, Klein, Hartung, Rothko, Kline e molti altri artisti moderni, specie nelle società
(come quella americana) in cui meno determinante è
la cultura filosofica di matrice greca tramandata da Platone
ed Aristotele, che ha invece improntato profondamente ed indelebilmente
lo sviluppo culturale del nostro occidente.
Infatti per l'Europa il superamento della forma è più
graduale che altrove, proprio perché la nostra 'infanzia
greca' e il più recente passato cartesiano hanno configurato nel tempo una visione intellettualistica
del mondo in cui la forma svolge un ruolo fondamentale, determinante
dell'essenza e della struttura di tutte le cose, principio
dell'essere, del divenire e del conoscere, animata da una
forza demiurgica in grado di dominare, proprio attraverso
l'impronta di una forma, l'indeterminata materia errante.
La forma, classicamente intesa come principio attivo che dà
vita al principio passivo, la materia, ha finito per assumere,
nella filosofia e nell'arte moderna, il significato gestaltico
di struttura complessa che supera nel significato la somma
dell'insieme delle parti che la compongono (psicologia della
forma), trasformandosi quindi in principio organizzatore.
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