Negli anni Cinquanta New York visse il periodo
doro dellEspressionismo Astratto. De Kooning, KLine
e Rothko erano le stelle dellarte americana che stava
trionfando. Ma anche a Parigi si viveva una sorta di boom postbellico,
testimoniato dallo slancio di una nuova generazione di pittori
e scultori. Uno di questultimi una meteora, come
lo definì un critico fu Nicolas de Staël.
Ma limpatto dellEspressionismo Astratto fu così
forte e rapido che già nel decennio successivo il collezionismo
privato e museale americano si gettò avidamente sulla
Scuola di New York.
Anche de Stael, come altri pittori francesi, cadde nel dimenticatoio.
Paragonata a quella di altri artisti figurativi come Matisse
o Giacometti, la pittura di de Staël faticò molto
di più a venir recepita nel nuovo continente. Non di
meno, alcune sue opere entrarono ben presto in alcune prestigiose
collezioni, come quelle del MoMa di New York, di Paul Mellon,
fondatore della National Gallery di Washington, oppure in quella
di Duncan Phillips. Una mostra al Guggenheim nel 1965 consacrò
definitivamente il successo statunitense di questo artista franco-russo.
Nicolas de Staël era infatti nato a San Pietroburgo nel
1914, da una famiglia nobile di origine baltica, ma legata ai
de Staël ginevrini, che abbandonò la Russia allindomani
della Rivoluzione dOttobre. Dapprima i de Staël si
trasferirono in Polonia, dove il padre di Nicolas morì,
poi a Bruxelles, dove il giovane ricevette la sua prima educazione.
Ma Nicolas trascorse gran parte della sua gioventù a
giro per lEuropa, prima di stabilirsi a Parigi nel 1938.
Nella Francia occupata, de Staël visse momenti assai difficili,
ma già nel primo dopoguerra si era guadagnato una notevole
fama ed una certa indipendenza economica che lo indusse, nel
1953, a trasferirsi a Ménerbes, nel sud della Francia.
Morì suicida ad Antibes il 16 marzo 1955.
De Staël è oggi unicona dellarte francese
del dopoguerra e non solo per laura esistenzialistica
che la sua figura pubblica ha sempre emanato. De Staël
era infatti un artista autentico: il suo cromatismo romantico
e tuttavia sempre emotivamente controllato, il suo talento nellimpasto
materico e nel tocco lievissimo lo ha reso un pittore di grande
energia, ma mai esplosiva, anzi sempre contenutissima e perfettamente
dominata da uno spirito in qualche modo ascetico.
Pittore dai molti formati, de Staël è un maestro
del colore, col quale consegue una sua profondissima conquista
della superficie pittorica, cui sa conferire quel volume e quellespressività
che ne sono il segno distintivo.
Il colore e la luce sono del resto i veri protagonisti nellesperienza
pittorica di de Staël e come nel caso di Klee, è
dal Nord Africa (visitato a più riprese fra il 1936 ed
il 1940, anno in cui prestò servizio nella Legione Straniera)
che de Staël ne trasse le impressioni più indelebili.
In luogo del disegno, il colore stesso diventò il fondamento
dei suoi dipinti, il testo della sua esperienza sensibile.
De Staël visse gli anni in cui si consumava la diatriba
fra figurativo ed astratto. Limpossibile conciliazione
fra i due termini pareva allora questione assoluta. De Staël
si gettò con tutte le sue forze alla ricerca di una possibile
soluzione, creando una pittura di pure forme che, come le idee
platoniche, vivono fuori dal tempo, ma sono ugualmente concrete
e materiche quanto può esserlo la vita stessa.
link:
Cento anni dalla nascita di Nicolas De Staël
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