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Testi di Vilma Torselli su "Antithesi", giornale online di critica d'architettura.
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American Art 1961-2001 la storia dell'arte moderna negli Stati Uniti tra due momenti decisivi della storia americana, la guerra del Vietnam e l'attacco alle Torri Gemelle. |
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All'estero
Parigi, all’Espace Lafayette-Drouot "The World of Bansky”, su 1200 mq. esposte un centinaio di opere del più famoso street artist del mondo. Fino al 31 dicembre 2021.
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Body Art
di Vilma Torselli
pubblicato il 2/04/2007 |
Il corpo, espressione di una
indissolubile identificazione tra artista e prodotto artistico,
sulla via della ricerca della propria identità di essere
umano sia fisica che spirituale. |
".....Mi affascina come il corpo subisca mutamenti
quando è sottoposto a stimoli e pressioni di vario
genere." (Dennis Oppenheim)
Prende il nome di Body Art una forma espressiva degli anni
'60 (è un movimento tipicamente sessantottino), sorta
in Europa e diffusa poi in America ed in Giappone, in un periodo
in cui la crisi del movimento astrattista e concettualista esigeva un rinnovamento totale e clamoroso, anche utilizzando,
come spesso accade, le forme della protesta e della provocazione.
Nella negazione completa dei mezzi espressivi già sperimentati,
rifiutati perchè divenuti sterilmente incapaci di rappresentare
le esigenze contemporanee, l'artista si rivolge allo strumento
espressivo più elementare ed essenziale, il corpo umano,
spesso il proprio, compiendo una indissolubile identificazione
tra artista e prodotto artistico, sulla via della ricerca
della propria identità di essere umano sia fisica che spirituale.
Mezzo per guardarsi dal di fuori e guardarsi dentro,
la Body Art trasforma artificialmente il corpo per differenziarlo,
ricrearlo secondo nuovi valori, conferirgli una identità
unica e riconoscibile, seppure in modo effimero e transitorio:
infatti, come per la Land Art e l'Happening l'opera di Body
Art viene fissata in fotografia, video, filmato, lasciando
della sua esistenza solo prove documentali. |
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Analogie con la Body Art sono rintracciabili nel contemporaneo Nouveau Realisme , che ha però maggiori punti di contatto con la Pop
Art, e nelle sperimentazioni di Yves Klein, la relazione
più consequenziale è comunque quella con il Concettualismo: se, come avviene appunto nell'arte concettuale,
l'opera d'arte non è necessaria, anzi viene abolita,
l'attenzione si sposta allora sull'artefice, che riassume
in sé stesso ciò che resta della nozione di
arte. |
In una performance che non si ripete mai assolutamente uguale,
un attore-esecutore, il body-artist, inseguendo la realtà
nel suo aspetto più strettamente attualistico, esibisce
il proprio corpo teatralizzando un'esperienza fisica che ha
nell'artista stesso il prodotto finale, anzichè creare
oggetti artistici, abolendo categoricamente ogni barriera
tra arte e vita, intesa anche come la vita quotidiana dello
stesso artista, non senza una vena di ironia e sottile umorismo
nella scia della tradizione pop, seppure in termini più
lievi e con un maggior gusto per la soluzione ad effetto.
Nel tentativo di raggiungere anche quel pubblico che normalmente
non frequenta i musei, spesso gli artisti di Body Art si esibiscono
nei luoghi più disparati, un negozio, un ufficio, la
strada, senza alcuna regola, perchè "solo
l'arte può essere rivoluzionaria, e soprattutto quando
si riesce a liberare il concetto di arte dai suoi significati
tecnici tradizionali, passando dall'arte all'anti-arte, dalla
gestualità all'azione per porla completamente al servizio
dell'uomo." (Joseph Beuys)
Il corpo dell'artista simboleggia e sintetizza l'arte secondo
il sillogismo arte=vita, arte=uomo, conferendo all'artista
le proprietà sciamaniche di un eletto che non ha bisogno
di creare in quanto intrinsecamente dotato esso stesso di
qualità artistica, spesso rivelantesi attraverso la
sofferenza (numerose le performance che presentano atti violenti
autoinflitti).
Artisti di Body Art noti soprattutto in Europa sono Marina
Abramovic e Urs Lüthi, a livello internazionale ricordiamo
Dennis Oppenheim, Bruce Nauman, Gilbert & George, Joseph
Beuys, il più eccentrico e famoso.
Non è facile trovare un collegamento se non logico
almeno comprensibile tra questa forma d'arte e la società
in cui si sviluppa, nonostante gli sforzi di molti artisti
nel costruire una giustificazione ed una motivazione al loro
operare: l'abbinamento con i moderni mezzi tecnologici che
già negli anni '70 hanno un grande potere comunicazionale,
genera per esempio la video-art,
cercando di stabilire un legame con la contemporaneità
che, in realtà, resta inesistente, a significare che
pare giunta al capolinea la continua tendenza dell'arte a
trasformarsi in qualcos'altro, manifestatasi dall'inizio del
'900.
Si scopre così che l'arte non è una frontiera
che possa essere spostata in avanti indefinitamente, come
pensavano le avanguardie di inizio secolo, e che il gioco
dell'arte e della contro-arte può alla fine trasformarsi
in una sorta di nichilismo incapace di trovare nuovi sbocchi,
in una crisi che, con fasi alterne, ancora oggi tormenta l'arte
contemporanea.
link:
Body Art, di Alessandro Tempi
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