Il progetto dell’ IDS Memorial Park è come una metafora: nel parco si viene traghettati, tra sentieri, percorsi d’ acqua ed alberi fino alla cupa cavità della terra. Si cammina su lastre di granito o laterizio scolpite in bassorilievi, con le storie dolorose dell’ epidemia. In un angolo, è situata una balconata circolare, da cui si osserva un prato a gradoni che conduce al Centro Espositivo nel sottopiano.
Il cuore del parco infatti, è costituito da una sinuosa e larga rampa di scale rivestita di prato calpestabile, i cui gradini sono marcati da frenelli in laterizio. Ai lati di questa, grandi finestre in cristallo, inondano di aria e luce naturale il sottopiano, dove si svolgono le attività culturali ed espositive. Tali aperture sono parte integrante della nuova struttura. Il piano di terra prativo, declina dolcemente verso la piazza dove è situato inoltre, lo specchio d’ acqua. Qui alla quota più bassa, si trova l’ accesso al centro culturale polivalente. Intorno: i percorsi pedonali e l’ ampio colonnato circolare, invita ad entrare e scoprire…
Il colonnato intorno all’ acqua, somiglia al fondale di un palcoscenico e sui gradoni di prato, dotati di griglie per l’ acqua piovana, molta gente può assistere a performance artistiche o teatrali.
Il colonnato inoltre, contiene la struttura della sinuosa copertura di rampa(in tubolare di alluminio) movibile; così da ottimizzare le funzioni in tutte le stagioni. Una volta dentro il sottopiano, i pannelli espositivi definiscono le funzioni. Nella planimetria, si riconoscono gli spazi dedicati alla reception, agli archivi, alle mostre, all’ auditorium, ai servizi igienici, agli ascensori, o quelli di servizio per le attrezzature meccaniche, le centraline per il riscaldamento e la refrigerazione, i server per i sistemi informatici ecc…I tunnel sotterranei di collegamento alle fermate metropolitane, sono “aperti”, così che tali spazi si possono trasformare, adattandosi alle varie attività del nuovo Centro. Al di sopra, il parco continua a raccontare la sua storia con elementi che trasmettono vita e movimento: le piante ed il percorso dell’ acqua soprattutto, che viene incanalata in strette cunette (rivestite di maiolica celeste così da accentuare il riverbero dell’ acqua), che accompagnano i visitatori, fino alla rampa prativa, per confluire infine, nel laghetto in prossimità del sottopiano.
Le uscite/entrate del parco, sono raccordate nel progetto dalla tessitura pavimentale dei percorsi pedonali, caratterizzati da pietre a spacco, alternate ad erbe tappezzanti.
I materiali da costruzione richiamano il costruito del quartiere: il bianco ed il laterizio, che sono armoniosamente distribuiti, delimitando il verde dei prati o dei terrapieni tra gli alberi. In corrispondenza dei passaggi sotterranei c’ è l’ indicazione ai tunnel. Gli ingressi sono simbolici: come portali sorretti da tre colonne. Al di sopra è posizionato un piccolo albero: a ricordare la storia artificiale e molto umana, di questo parco che dal sottopiano per il tramite del S. Vincent Hospital, ha saputo ritrovare la strada della sua memoria per la vita di oggi.
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