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La simmetria (parte I)
di Vilma Torselli
pubblicato il 12/07/2007 |
"Tutti affermano che
la bellezza visibile nasce dalla simmetria delle parti, l'una
in rapporto all'altra, e ciascuna in rapporto all'insieme; dunque
la bellezza di tutti gli esseri è la loro simmetria e
la loro misura " (Plotino) |
"La simmetria esercita una forte attrazione
tanto sugli artisti quanto sugli scienziati: essa è intimamente
associata al fatto che gli uomini preferiscono istintivamente
la regolarità. La simmetria è associata a molte
fra le regolarità più profonde della natura, ed
è fondamentale per la nostra attuale comprensione scientifica
dell'universo. I princìpi di conservazione [
]
esprimono una simmetria che crediamo sia posseduta dall'intero
continuo spaziotemporale [
..]" , da un testo
di Ian Stewart e Martin Golubitsky, "Fearful
Symmetry. Is God a Geometer?" , Bollati Boringhieri
editore, 1995.
Nello stesso volume, gli autori citano l'incipit di un ciclo
di conferenze tenute da Hermann Weyl, dalle quali è derivato
un libro divenuto ormai classico, "Simmetry"
(Feltrinelli, 1962), che suona così:" Se non
sbaglio la parola simmetria ha nell'uso comune due significati.
Da un lato l'aggettivo "simmetrico" è sinonimo
di ben proporzionato e di ben equilibrato, e "simmetria"
designa allora quel rapporto fra le diverse parti per cui esse
si integrano in un tutto. La bellezza è intimamente legata
alla simmetria [
.]"
La moderna antropologia desume le prime manifestazioni della
concettualità e della creatività umana dalla lavorazione
e dalla disposizione simmetrica delle selci dei cacciatori primitivi,
tutta la cultura occidentale, a partire dalla nostra "infanzia
greca", è permeata dall'equazione simmetria = bellezza
= armonia, così sintetizzata da Plotino: "Tutti
affermano che la bellezza visibile nasce dalla simmetria delle
parti, l'una in rapporto all'altra, e ciascuna in rapporto all'insieme;
dunque la bellezza di tutti gli esseri è la loro simmetria
e la loro misura ".
La simmetria, termine greco che significa "giusta proporzione,
equilibrio", raggiunge il massimo della sua significatività
in epoche antropocentriche come il Rinascimento, periodo in
cui "Il più noto emblema della simmetria umana
è il disegno di Vitruvio, reso popolare da Leonardo,
che raffigura il corpo con le gambe e le braccia divaricate
dentro un cerchio e un quadrato, i cui centri coincidono con
l'ombelico. Questa simmetria, ricevuta dal Creatore, l'uomo
l'ha spesso trasmessa alle proprie creazioni, a cominciare da
quelle architettoniche: le piramidi di Giza, il Colosseo, Castel
del Monte, Piazza San Pietro, il Taj Mahal, la torre Eiffel,
il Pentagono, i grattacieli del World Trade Center, le cupole
di Buckminster Fuller, ..." ("Mani, piedi e occhi,
il corpo ama il doppio - la simmetria che governa il mondo",
Piergiorgio Odifreddi)
Anche se nessuna autorità "ha stabilito "le
leggi della buona forma" tra cui sarebbe da annoverare
la simmetria", innegabilmente essa ha sempre mantenuto
un ruolo essenziale lungo tutto il percorso del pensiero moderno,
a prova del fatto che non è un'opinione, e come tale
destinata a mutare nel tempo, né un'invenzione dell'uomo,
e come tale destinata a divenire obsoleta, è un modo,
l'unico nostro modo di abitanti dello spaziotempo, di percepire
il mondo.
La simmetria è peculiarità della natura,
dei cristalli, di molti organismi viventi, della strutturazione
del corpo umano, di molte leggi della fisica, è il ritmo
di molte forme svelato dalla matematica e dalla geometria nella
sua struttura nascosta, le teorie della simmetria sono fondamentali
nella musica, insomma la simmetria sembra costituire una legge
biologica che ammette pochissime eccezioni.
"Ripetizione e moltiplicazione, due parole semplicissime.
Tuttavia la totalità del mondo che è possibile
percepire attraverso i nostri sensi conoscerebbe una disintegrazione
caotica se non potessimo riferirci a queste nozioni [...]."
e, nello stesso testo, "un qualsiasi mutamento [
]
nel grado di ordinamento attira l'attenzione. Il disturbo della
regolarità, come una crepa in una compagine levigata,
agisce per l'occhio come un magnete e così può
fare una regolarità inaspettata in un ambiente casuale
[
] Grazie soprattutto a J.J.Gibson sappiamo di fatto
quale ruolo vitale debba giocare la risposta a certe continuità
nella percezione del mondo visivo. [
.] Tali continuità
ci fanno badare ai contorni ed agli spigoli. Inoltre l'effetto
prospettico che sfocia nel rimpicciolimento generale di questi
elementi ripetitivi, ci offre indizi vitali per il nostro orientamento
nello spazio": è ciò che scrive Ernst.H.Gombrich ("The
Sense of Order",1979), il quale, mentre spende una
parola a favore della rappresentazione prospettica, definisce
l'esigenza di ordine e di regolarità come un bisogno
innato e imprescindibile della natura umana.
Unitamente al concetto di similarità e dissimilarità
o differenza, di ripetitività e di simmetria, altre due condizioni, regolarità
e continuità visiva, sono il modo ottimale di essere della
realtà perché l'uomo abbia all'interno di essa
le maggiori possibilità di sopravvivenza, è per
questo che hanno assunto nell'evoluzione un ruolo così
importante.
"Una delle manifestazioni più elementari del
senso dell'ordine è il senso dell'equilibrio, che ci
dice cosa si trovi in alto e cosa in basso in rapporto alla
forza di gravità e pertanto in rapporto al nostro ambiente
percepito
.. L'organismo deve esplorare l'ambiente
e deve, per così dire, posizionare il messaggio che riceve
sullo sfondo di quella elementare attesa di regolarità
che sottende quanto io chiamo senso dell'ordine.", così
scrive Gombrich, mentre Karl Popper afferma: "Prima negli animali e nei
bambini, ma più tardi anche negli adulti, ebbi a osservare
la potenza immensa del bisogno di regolarità: quel bisogno
in forza del quale essi ricercano le regolarità"("Conoscenza
oggettiva", 1975)
E' sempre Gombrich che scrive: "La disposizione degli
elementi per similarità e per differenza, il godere della
ripetizione e della simmetria, si estendono dall'infilare perline
fino all'impianto della pagina che il lettore ha di fronte e,
ovviamente, al di là, fino ai ritmi del movimento, del
parlato e della musica, per non menzionare le strutture della
società e i sistemi del pensiero".
Joanne Maria Pini, musicologo, osserva: "Se si prendessero
assieme in considerazione tutti i settori delle scienze e delle
arti, comprese le attività poetiche, che coinvolgono
fenomeni di ritmo e di simmetria, ci si renderebbe conto del
fatto che questi fenomeni non sono limitati alla pura oggettività
naturale, ma che le nostre facoltà intellettive, ovvero
il nostro modo di ragionare, è anch'esso governato dai
principi di ritmo e di simmetria.
Sembrerebbe quasi che la simmetria della figura umana trovi
il suo analogo egualmente simmetrico nel pensiero e nella sensazione
estetica: di fatto il genere umano nel suo complesso, - dalle
razze primitive agli individui altamente civilizzati - reagisce
positivamente, sul piano emotivo, alla sensazione di simmetria."("Contaminazioni
sulla simmetria")
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